"[...]Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra". Atti 1:8

mercoledì 10 novembre 2010

I doveri degli uomini

Leggiamo il capitolo 3 del libro della Genesi dal versetto 14 al versetto 19.
In questi versettiDio esprime la condanna causata dal mancato rispetto del suo comandamento: non mangiare del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male.

Dio prima condanna il serpente, poi la donna e infine Adamo.

Tra i tre vi è però una differenza che ad una prima lettura potrebbe non essere così evidente.

Ad Adamo vengono riconosciute due trasgressioni, la prima delle quali non è aver disubbidito a Dio, ma averlo fatto dopo aver dato ascolto alla moglie!

Dio aveva creato la donna come aiuto convenevole per l'uomo, eppure si dimostra qui motivo di caduta, addirittura dell'introduzione del peccato (e quindi della morte) nell'umanità intera.

Poco più aventi nel libro della Genesi abbiamo un altro esempio.
In Ge 15: 4-6 Dio promette ad Abramo una discendenza innumerevole, Abramo credette a questo nonostante la propria moglie fosse sterile e questo Dio “gli contò questo come giustizia”.
Ma in Ge 16: 1-6 vediamo che Sarai non comprende bene i tempi del Signore e offre a suo marito la propria serva come concubina affinchè partorisse al posto suo la discendenza di Abramo. Lui accetta e Agar partorirà Ismaele. Ma questa non era la volontà di Dio, che poi darà ad Abramo una discendenza attraverso sua moglie in Isacco; la conseguenza è che anche Ismaele è diventato numeroso come la sabbia del deserto, essendo il capostipite degli Ismaeliti, cioè di coloro che sono poi i Musulmani, con la ripercussione che ancora oggi Israele sta scontando...

Vdiamo un altro esempio nel libro di Giobbe al capitolo 2 ai versetti 7-10; il Signore ha permesso a Satana di provare Giobbe fino all'estremo della sua fede, togliendogli tutto e alla fine infierendo anche sulla sua persona. Giobbe era un uomo ricco e con una famiglia numerosa e si ritrova con niente e nessuno...Nessuno a parte sua moglie! La quale nei versetti che analizziamo spinge il marito a lasciar perdere Dio e lasciarsi morire, invece che stare saldo nella sua integrità! Giobbe si ricorda però della benignità e dell'abbondanza con le quali Dio lo aveva trattato fino ad allora e risponde:”Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?”
Sappiamo poi che Dio ristabilirà ancor più grandemente Giobbe. Egli si è preso la sua responsabilità, rintuzzando l'ulteriore prova alla quale si trovava innanzi zittendo la moglie e rimettendosi alla volontà di Dio.

Pr 12:4 La donna virtuosa è la corona del marito, ma quella che fa vergogna gli è un tarlo nelle ossa.

Ma allora la donna è un intralcio per l'uomo? Non sia mai detto questo. Come abbiamo visto negli esempi citati precedentemente, la donna si trova ad essere spiritualmente più debole dell'uomo e quindi più vulnerabile e sensibile agli attacchi del maligno.

Laggiamo 1Ti 2:9-15 “La donna impari in silenzio con ogni sottomissione”
La moglie di Giobbe non ha imparato nulla anche solo dall'atteggiamento di suo marito nei confronti di quello che gli stava accadendo; invece di sottomettersi (che non significa accettare passivamente, ma capire e condividere fiduciosamente!) e stare in silenzio ha voluto intervenire. Ma allora dovremmo lasciare che le donne si autoregolino? O fare come Giobbe e intervenire?
In 1Pi: 3-7 abbiamo alcune prime indicazioni su cosa l'uomo deve fare. La donna è un vaso più delicato (come abbiamo detto prima più vulnerabile dal punto di vista spirituale), ma non inferiore; dobbiamo rendere loro il giusto onore, trattarle con grazia, perchè se non ce ne prendessimo cura, addirittura saremmo impossibilitati a far udire a Dio le nostre preghiere! Sull'uomo c'è una grande responsabilità.

In 1Co 11: 7-10 leggiamo una frase illuminante: “...la donna è la gloria dell'uomo...” e l'uomo è la gloria di Dio. Il rapporto è lo stesso. La donna deve portare un segno di autorità sul suo capo, poiché l'uomo viene prima della donna.
Ma il rapporto non è solo di tipo gerarchico o di autorità di uno sull'altro.

Leggiamo attentamente Ef 5: 25-33.

Ecco come dobbiamo comportarci con le nostre mogli, come Cristo (lo sposo) si comporta con la sua chiesa (la sposa): non solo essendone il capo, e dunque guidandola con amore, ma accudendola amorevolmente, amandola come la propria persona, facendola crescere spiritualmente affinchè sia veramente la nostra gloria davanti a Dio.

Le nostre mogli sono un dono prezioso di cui siamo responsabili davanti a Dio.
Amamole e curiamole seguendo in ogni cosa l'esempio perfetto di Cristo.

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Ro 9:8b Questa è la parola della fede, che noi predichiamo; 9 poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. - Io lo credo, sono nato di nuovo e sono salvato. E tu?

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